Oggi desiderio condividere alcune riflessioni su questo verbo ispirate da uno scritto di Igor Sibaldi. Ti anticipo che questo post è il primo di una serie dedicata alla etimologia, ovvero alla scoperta del significato delle parole. E questo non perché ci interessi darci un tono o fare i colti ma perché crediamo un modo semplice di cambiare il mondo sia scoprire il vero senso delle parole con cui ne parliamo.
Leggiamo ora cosa scrive Igor a proposito dell’ACCORGERSI
“Penso sia il verbo più importante (…) Molti ritengono invece che contino di più i verbi CREDERE e CAPIRE. Ma è solo perché temono che l’accorgersi sia troppo semplice.
Lo è, infatti. La sua semplicità è tale (…) che, spesso, non ci accorgiamo neppure di sapere che cosa significhi accorgersi.
In realtà significa:
- Notare qualcosa che prima non si era notato;
- Cambiare idea, rendersi conto di aver avuto torto;
- Percepire irresistibilmente la verità di qualcosa, dato che non ci si può accorgere di qualcosa che non sia vero;
- Fare tutto ciò autonomamente: nessuno, infatti, può obbligarti ad accorgerti di qualunque cosa (mentre capita spesso che qualcuno riesca a farti credere qualcosa, o a farti capire qualcosa in un determinato modo).
Il che spiega perché Gesù parli spesso di accorgersi, nei Vangeli: quei quattro aspetti del verbo sono proprio le operazioni mentali che vengono richieste ai discepoli prima d’ogni altra, e in qualsiasi circostanza dell’esistenza.
Ma per comprensibili motivi, ogni volta che nei Vangeli compare il verbo accorgersi (in greco metanoein: letteralmente “far giungere la tua mente più in là”), le versioni consuete lo traducono come “convertirsi”, come se dovesse per forza significare il passaggio da una religione all’altra, cioè da un modo di credere a un altro.
Il che davvero non è.
Al contrario, chi si accorge smette di credere, cioè di fidarsi di quel che altri dicono “mentre solo chi non si è ancora accorto di una determinata cosa può credere che quella cosa sia vera, fidandosi di quel che ne sente dire da altri” (tratto da Igor Sibaldi “Vocabolario – le parole dei mondi più grandi” ed. Anima)
Scusa non me ne ero accorto…
Ero sicuro poi mi sono accorto che …
Ma ti sei accorto di quello che stai facendo?
E’ passato tanto tempo ma non me ne sono accorto ….
Mi sono accorto solo ora che ….
Chi non ha mai detto una frase di questo tipo?
Da oggi ti invito ad accorgerti di quando usi il verbo accorgersi e di diventare consapevole che stai facendo giungere la tua mente più in là….