In questi giorni sto lavorando su un testo interessante (Diventare un leader risonante di Annie McKee e Richard Boyatzis) che conferma questa risposta, che è quella che dò nei corsi sulla Leadership che conduco.
Oggi desidero condividere alcune riflessioni e un esercizio tratto da questo libro.
Spero che, per chi leggerà il post, sia un contributo per sviluppare intelligenza emotiva e dunque rinnovare se stessi, le proprie relazioni e il proprio stile di leadership.
Ok ma visto che parli di assaggio… puoi partire dal dirci chi sono i leader risonanti?
Volentieri e, per farlo in modo preciso, mi metto sulle spalle dei giganti e cito la definizione di Richard e Annie:
“I leader risonanti sono quelli che possiedono un’intelligenza emotiva e sociale e che riescono a creare un clima in cui le persone hanno la possibilità di raggiungere il proprio potenziale, centrare obiettivi perdonali e di gruppo, ottenere risultati.”
Cit. Richard Boyatzis, Annie McKee, Resonant Leadership: Renewing Yourself and Connecting With Others Through Mindfulnessm Hope and Compassion, Harvard Business School Press, Boston 2005
In pratica sono dei supereroi….
No, nessun super potere ma persone che si allenano a essere in sintonia con se stessi, ma anche con i bisogni, i desideri e i sogni delle persone che si trovano a guidare. Certamente diventare leader risonante e continuare ad esserlo non è né facile né immediato ma è alla portata di tutte le persone disposte a mettere in atto un percorso di cambiamento intenzionale.
Cambiamento intenzionale? Ovvero?
Con cambiamento intenzionale si intende un cambiamento autodeterminato e durevole nel tempo dei comportamenti, delle abitudini, delle competenze, degli schemi interpretativi, degli stati emotivi o delle percezioni di un individuo.
Il modello nasce dallo studio del cambiamento a livello individuale, ma può essere esteso anche a quello sociale (di gruppo, azienda, comunità, nazione…), e ha trovato ampia applicazione e validazione a livello internazionale sia in ambito manageriale che universitario.
Lo sviluppo del modello risale alla collaborazione di R.E. Boyatzis con D. Kolb presso il M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) su uno studio riguardante la possibilità di migliorare le prestazioni personali attraverso la tecnica dell’apprendimento auto-diretto. A seguito dell’elaborazione della propria teoria, le ricerche condotte da Boyatzis e dalla Case Western University hanno evidenziato che quando viene impiegato il modello del cambiamento intenzionale, non solo le persone riescono ad individuare accuratamente come e perché dovrebbero attuare dei miglioramenti, ma riescono effettivamente a cambiare e il cambiamento perdura nel tempo.
Sprigiona energia per il cambiamento
Se hai letto fino a qui, compreso il mezzo pippone teorico che ho riportato per definire il cambiamento intenzionale, significa che sei proprio interessato al tema…bene!
Allora cominciamo con la pratica: fai oggi il primo passo per sprigionare l’energia per cambiare in modo intenzionale.
Per prima cosa pensa in che modo sei diventato la persona che sei e cerca di ricordare chi ti ha aiutato lungo la strada.
Chi mi ha aiutato? Poniti questa domanda e fai l’esercizio che ti propongo.
Ti invito a riflettere e a scrivere i tuoi pensieri.
Non limitarti a pensare alle domande senza prendere appunti. Il fatto di scrivere rappresenta un passo importante all’intero processo. Del resto scrivere richiede uno sforzo ulteriore di riflessione in termini di impegno e intensità e questo non può che portare spunti profondi che ti saranno di grande utilità.
Partiamo con l’esercizio
Prendi carta e penna e segui i passaggi.
Fase 1
Pensa alle persone che ti sono state di maggior aiuto nel corso della tua vita e della tua carriera, quelle di cui diresti: “senza questa persona, non avrei potuto realizzare od ottenere buona parte di quello che ho realizzato nella vita. Senza quella persona, non sarei quello che sono.
Scrivi su un foglio i nomi che ti vengono in mente.
Vicino a ciascuno descrivi brevemente alcuni momenti trascorsi con quella persona e che hanno avuto un impatto significativo su di te.
Che cosa hanno detto o fatto? Come ti sentii in quei momenti?
Che cosa avete imparato da loro e da quelle esperienze di vita?
Fase 2
Ora pensa alle persone che hanno cercato di aiutarti, ti hanno diretto nel lavoro o lavorato con te in un’ottica di coaching per migliorare le tue performance negli ultimi due anni.
Pensa alle persone che hanno valutato le tue performance o che ti hanno dato un feedback sul tuo modo di vivere o di lavorare.
Scrivi il nome e, vicino ad esso, quello che la persona ha detto o fatto con te.
Che cosa hai imparato da queste persone?
Fase 3
Quali sentimenti ha evocato dentro di te la prima parte dell’esercizio?
Quali sentimenti ha evocato dentro di te la seconda parte dell’esercizio?
Metti a confronto persone e situazioni della prima e della seconda parte.
Rispetto alle azioni compiute e all’effetto che queste hanno prodotto su di te, noti delle differenze?
Questi ricordi stimolano in te la voglia di fare qualcosa? Se sì, che cosa?
Buon allenamento e …..
Buona vita!!