Purtroppo le potenzialità espresse da persone che remano nella stessa direzione sono ancora in molte aziende sottovalutate e perciò messe in secondo piano rispetto ad altre necessità considerate più urgenti.
Oggi ti presento in sintesi la piramide delle 5 disfunzioni del Team, codificata da Patrick Lencioni nel suo The Five Dysfunctions of a Team (tradotto anche in italiano come La guerra nel Team, un libro che affronta questo tema sotto forma di una favola di leadership e che ho trovato coinvolgente e molto istruttivo):
Assenza di fiducia (mancanza di conoscenza e desiderio di invulnerabilità)
“Il lavoro di Team si costruisce partendo da un clima di fiducia diffusa al suo interno”
La prima disfunzione è l’assenza di fiducia, che si trova alla base della piramide dei team in guerra perenne, in cui componenti non riescono a lavorare insieme in maniera efficace.
Il primo presupposto che fa venir meno la fiducia è la mancanza di conoscenza tra i membri, in particolar modo delle vulnerabilità proprie e altrui.
Spesso, infatti, nei Team c’è un diffuso desiderio di invulnerabilità e la rincorsa a sembrare competenti, forti e possibilmente perfetti; questo porta ad essere chiusi verso gli altri a protezione del proprio fortino. L’atteggiamento ed i comportamenti difensivi fanno sì che i membri non chiedano aiuto, non si supportino a vicenda e non si scambino le esperienze.
Ecco perché nelle esperienze residenziali di Team Building[1] che da anni proponiamo, creiamo le condizioni che favoriscano una condivisione dei propri punti di forza e delle fragilità, così che i membri del gruppo possano confrontarsi e capire che non è un problema mostrarsi vulnerabili.
Senza la fiducia non ci può essere confronto e di conseguenza anche gli altri livelli della piramide risulteranno vere e proprie disfunzioni del Team.
Paura del conflitto (armonia artificiale)
“Il conflitto deve essere vissuto come un confronto costruttivo e un’occasione di crescita”
Quando manca la fiducia le persone non si confrontano per la mancanza di capacità di gestire positivamente il conflitto. Nei Team che cercano di evitare i conflitti regna un’atmosfera di armonia artificiale in cui ognuno tende a trattenere le proprie opinioni e dubbi anziché manifestarli per favorire la ricerca delle migliori soluzioni per il gruppo.
Dialogo aperto, dibattito e condivisione è bene invece che diventino parte integrante del lavoro del Team, senza paura di essere criticati e senza necessariamente dire sempre di sì.
Il confronto è sui comportamenti e non sulla persona: spesso non ci rendiamo conto di quanto siamo giudicanti e di come attacchiamo addosso alle persone delle etichette che poi faranno fatica a togliersi. I membri possono sviluppare così la capacità di sviluppare conflitti e di risolverli positivamente.
Mancanza di impegno (no coinvolgimento e ascolto)
“C’è impegno quando le regole del gioco sono chiare, condivise e frutto dell’apporto individuale di ognuno”
Spesso non c’è impegno quando non c’è coinvolgimento e la mancanza di conflitti fa venir meno l’ascolto delle opinioni. L’assunzione di decisioni che verranno prese saranno quindi molto spesso “subite” dai membri del gruppo. Per cercare l’impegno delle persone è fondamentale chiedere il loro apporto e ascoltarle; altrimenti si sentiranno escluse, poco considerate e non certo motivate a impegnarsi.
La mancanza di impegno provoca ambiguità e inefficienza.
I team produttivi creano invece decisioni e piani d’azione chiari e i Leader sono certi di avere il supporto di ogni membro del team.
Fuga dalle responsabilità
“Deve essere chiaro il piano d’azione: cosa deve essere fatto, da chi e quando”
Senza il coinvolgimento non ci può essere responsabilità: le persone non si prenderanno responsabilità se non fanno parte integrante del processo di definizione del piano e se non hanno ben chiaro cosa ti aspetti da loro.
E’ importante sviluppare un senso di responsabilità reciproco, ogni membro deve sentirsi responsabile per tutto il Team. In questo modo ogni membro non lascerà mai solo un altro componente in difficoltà ma lo aiuterà per mantener fede alle scadenze e raggiungere i risultati prefissati. Ogni membro deve rispondere delle altrui responsabilità e deve accettare che gli altri si assicurino dell’adempimento delle proprie.
Quando ciò non avviene, ci sono bassi standard di qualità perché la tendenza è quella di scaricare le responsabilità proprie sugli altri e perché non ci si occupa ci come operano gli altri.
Disinteresse verso i risultati
“Ogni membro deve contribuire al successo del Team e anteporlo a quello personale”
Se ogni membro non è responsabile di ciò che fa il Team, ognuno anteporrà i propri interessi personali. Questo atteggiamento egoistico riduce l’abilità di raggiungere obiettivi comuni e di conseguenza perderanno tutti.
In questi casi ognuno proteggerà il proprio status e ragionerà in termini EGOistici, impedendo ad ognuno di esprimere il massimo potenziale individuale.
In un Team unito, dove c’è diffusa fiducia, costruttivo confronto, costante impegno e mutua responsabilità, ognuno metterà invece come primo obiettivo il risultato del Team, sarà orientato al risultato comune e lo otterrà.
Ricorda che, se queste 5 disfunzioni vengono gestite, si ottiene un Team unito e coeso, pronto a raggiungere grandi risultati!
E Tu?
Nel tuo team quale disfunzione è più presente?
Cosa potrai fare di diverso per contribuire al successo del tuo gruppo di lavoro?
Fammi sapere cosa ne pensi e quali cambiamenti deciderai di attuare!
Buon allenamento e buon lavoro ….. in gruppo!!